Un Caffé con Patrizia Brignolo. Quanto zucchero?
Buon pomeriggio Patrizia. Il tuo esordio letterario si intitola “Emily”. Chi è Emily ce ne parli?
Buon pomeriggio a voi.
Emily è una donna come tante, con una vita tranquilla scandita da una rassicurante routine; viene travolta all’improvviso da fatti strani e inquietanti che la mettono, spalle al muro, di fronte alle sue fragilità. La storia, raccontata in prima persona, può essere letta in due modi: come un’avventura un po’ bizzarra e a tratti surreale, che fa – spero – anche un po’ sorridere, oppure come un percorso introspettivo alla ricerca di qualcosa di se stessa che fino ad allora le era sfuggito, una sorta di viaggio nell’oscurità dove deve affrontare tutti i suoi fantasmi, le paure nascoste e i desideri inconfessabili per uscirne fuori più forte, consapevole e rigenerata.
Qual è stata l’urgenza di scrivere questa storia?
In realtà, è stata la storia a chiedermi di essere scritta. Giorno dopo giorno, una serie di idee, di spunti e di ispirazioni hanno affollato la mia mente che ha ordinato alla mano di riempire quaderni, tovaglioli dei bar e retro degli scontrini con frasi scritte usando biro colorate dagli inchiostri glitterati e fluo e che, piano piano, ho assemblato ed elaborato fino ad arrivare alla stesura finale.
Quale aspetto principale ti ha legato così tanto all’arte della scrittura?
Come tanti, ho una vita frenetica, stracolma di impegni di lavoro che troppo spesso fanno a pugni con quelli familiari. La scrittura è il mio rifugio, il mio spazio privato, inviolabile e giornaliero; che sia per soli 5 minuti o per un pomeriggio intero, poco importa… è solo mio.
Scrivo da sempre, tanto e ovunque. Sono fantasiosa, adoro viaggiare con l’immaginazione, spiare la realtà e trasformarla a mio piacimento.
I miei genitori mi hanno trasmesso la passione per i libri e il mio sogno è sempre stato quello di scrivere storie di donne, quelle storie che avrei voluto far leggere a mia mamma, anche se lei purtroppo non me ne ha dato il tempo.
Da quando sono io una mamma, la voglia di scrivere si è fatta più incombente perché tante sono le emozioni che ho nel cuore e nell’anima.
Talvolta mi capita, rileggendo ciò che ho scritto, di scoprire qualcosa di nuovo su di me che non conoscevo o di piangere perché ho riportato sulla carta sensazioni che tenevo nascoste nella mia parte più profonda e che non avevo mai avuto il coraggio di affrontare.
Ci racconti qualcosa della tua Casa Editrice e del perché ti sei affidata al suo Staff editoriale?
Tutti i miei appunti e le varie stesure di ciò che scrivo sono custodite in un cassetto pieno di saponette profumate, perché la scrittura è vita e la vita deve sapere di buono.
Grazie a persone speciali come Romina Tondo e Pablo T della Casa Editrice Letteratura Alternativa, ho avuto il coraggio di tirare fuori Emily da quel cassetto.
Con dedizione, affetto e professionalità, l’intero staff mi ha guidata dal momento dell’invio del manoscritto all’istante in cui mi è stato comunicato che si va in stampa.
Grazie a tutti loro e grazie a chi vorrà entrare nel mondo di Emily.