News Archivi - Pagina 3 di 16 - Letteratura Alternativa

Ultimi Articoli

“Il rito” di Angela Torri

La maschera giace ai piedi del grande braciere nella sala del tempio, un oggetto inanimato che solo qualche ora prima coagulava in sè tutta la potenza della dea e della sua sacerdotessa. Ur, la città stato sulle rive del fiume Eufrate si sta lentamente svegliando. Sono le prime luci dell’alba, il giardino rigoglioso che custodisce il tempio è inondato di luce rosata, il canto degli uccelli avvolge ogni cosa e tutto è permeato di pace. Il giorno della cerimonia è giunto. Nel gipar, la residenza della grande sacerdotessa della dea Inanna, le ancelle stanno versando l’acqua nella vasca per le…

“Divieto di affissione” di Lucio Salamone

Endy il matto ha un buco nelle scarpe consumate e un altro che si porta dentro, ma quello non si vede. La città è deserta, avvolta da una presenza invisibile che si posa come nebbia impalpabile, sulle maschere che coprono il volto delle persone mentre gli passano davanti. A lui non gliene frega un cazzo delle regole; è nato libero e ogni giorno chiede alla morte il permesso di suonare ancora una canzone. Sulle dita, i calli sono duri e gialli di tabacco, prende la chitarra e intona “Stairway to Heaven” sotto una scritta che impone il divieto di affissione.…

“La confessione” di Roberto Portinari

La strada è qui, accanto alla mia bocca. Sono a terra, sfinita, dimenticata. Il mio grido di dolore forse cadrà nel nulla; domani, per me, è già segnato. La luce calda dell’autunno intorpidiva, attraverso le ampie finestre, l’ambiente della camera, già addormentata nella cupezza di un silenzio piuttosto pesante. Improvvisamente l’anta si aprì, l’ufficiale in alta uniforme fece cenno alla figura seduta in sala di farsi avanti. Oltre la soglia, accomodata sulla poltrona, la Morte stava aspettando; sulla scrivania, nessun monitor, nessun telefono; solo preziosi fermacarte e documenti fatali. “Ebbene, ho letto i rapporti aggiornati a ieri notte.” Disse, guardandola…

“Maschere di cera” di Cristian Stratonie

In questo mondo dove l’umanità fa da padrone ci sono milioni di volti Volti che parlano Volti che guardano Volti che ridono e piangono In tutto il mondo ci sono volti di maschera di cera Sono pochi in proporzione umana Ma anche solo uno sarebbe troppo in questo mondo di volti di giuste espressioni Queste maschere di cera nascondono anime autistiche Sono maschere di dura comprensione Che mai dicono a voce quello che sta nel loro pensiero La mia maschera ride di agitazione Urla di confusione Ma mai piange di mio dolore Capisco bene volti con giusta espressione Che si…

“Good girl” di Silvia Bologna

I passi risuonavano nella strada semi deserta. Non c’era nessuno in giro, nessuno. Se ne tornava sola. Come sola era sempre stata anche prima. Che non è che per forza in due si debba sentirsi meno soli. Carmen, si faceva chiamare. Non era un vero nome. Era Carmen. Proprio come “La Carmen”, l’opera. Lei neanche la conosceva così bene, eppure le dava un’aria di quella spensieratezza di chi va all’Opera per bersi le vite degli altri. Allora voleva chiamarsi Carmen. Però la sua faccia era umida e gonfia E bagnata sopra e dentro la mascherina. Correva goffa oramai. Voleva solo…

“Sono io” di Martina Caffo

TUMP! TUMP! TUMP! Siamo appena al briefing e il mio cuore già vuole schizzare fuori dall’emozione con l’adrenalina che scorre impetuosa. Ogni volta è così. Quando sto per fare qualcosa d’importante per me – e questa volta anche un po’ pericoloso – il mio cuore sobbalza, non riesco a trattenerlo. TUMP! TUMP! TUMP! “Sarà un’immersione diversa dalle solite questa, sarà un’immersione stazionaria nel senso che stazionerete sul pianoro e dovrete stare fermi, assolutamente immobili. Vi voglio inermi come madrepore, innaturali statici polipi mimetizzati con la parete. Al di là di essa un primo salto nel blu di 500 metri e…

“Tutto meno una cosa” di Matteo Paoloni

La maschera è diventata obbligatoria anche negli spazi privati. Vietato toglierla, eccetto quando si è soli. Tutte le maschere hanno un sistema di rilevamento incorporato che riesce a capire quando questa regola viene infranta. Chi infrange la regola e si toglie la maschera viene punito. La punizione è la morte. Morire di vergogna, più che altro. Nando e Nina si conoscono in un bar. Sono giovani. Si frequentano. Alle battute sorridono con gli occhi. Ai complimenti arrossiscono sotto la maschera, e così per lo meno si evitano l’imbarazzo d’essersi imbarazzati. Poi, a forza di passare del tempo assieme, s’innamorano. Se…

“Come tessere di un domino” – Alberto Oliveri

Giunse come ventata d'Oriente nel suo silenzio quasi timido e d'un gesto fermo a puntare i piedi, s'impossessò dell'avvento della nostra libertà così improvvisamente ora sconosciuta. Prima sottovoce, poi quasi ad urlarlo; telegiornali, radio, carta stampata a rendere nota questa nuova stella cadente così lontana dai doni dei Re Magi. Come un gioco, il gioco del Domino, giorno dopo giorno, persone come tasselli a cadere di file interminabili racchiuse dietro mascherine senza volto. Il tocco, dove tu vorresti fuggire, a nasconderti di fiato chiedendo l'aiuto d'un pezzo di stoffa. Quante in questi mesi ne abbiamo viste, d'ogni colore, una sfumatura…

“Il Pudore e la Fama” di Marco Zaccarelli

Mirando il mare, da sotto le scarne fronde di un ulivo secolare, in un giorno qualunque di una storia intessuta soltanto più nella miopia della celebrazione di se stessa, Pudore sorride all'avvicinarsi di Fama e le chiede di sedersi, accanto a Lei, sulla stessa stuoia fatta di cilindriche canne essiccate all'aria e forgiate dalla luce del sole e dal bagliore della luna. Fama rimane in piedi, troneggiante. Sembra un incontro casuale, ma così non è. Come non è, da entrambe le parti, un inconsapevole scambio di emozioni e di slanci conviviali, tali da ricreare una nuova alleanza. La perspicacia delle…

“Anima vuota” di Riccardo Fassone

Chiusi a chiave la porta di casa e decisi di camminare sino al bar nel West Village. Ero stanco di cercare di sistemare l’appartamento preso a Soho in Lafayette St. Continuavo ad aprire pacchi arrivati dall’Italia e a rivedere pezzi di un passato che non mi apparteneva più. Neppure i vestiti sembravano essere i miei. Avevo indossato un jeans e un maglione nero, un cappotto color cammello sino al ginocchio con una sciarpa scura molto ampia. Anche i colori mi annoiavano. La mascherina della Burberry era perfetta con le tonalità del check tradizionale. La barba avrebbe preso una piega imperfetta…

Iscriviti alla nostra
NEWSLETTER!