Il benvenuto a Monica. Gradisci un buon caffè?
Il tuo esordio letterario in questo momento è in campagna crowdpublishing ed è in dirittura di partenza per essere pubblicato a breve, vuoi darci un’anticipazione dell’esigenza intellettuale che ti ha spinto a scrivere questo libro?
Da giovane ho sempre ritenuto che l’arte fosse l’unico modo per essere coerente nella vita. E l’arte , a mio avviso, poteva non solo educarmi a valori universali ma avrebbe potuto aprire anima e cuore ai fruitori dell’arte stessa. Fermo restando che da sempre patisco la dicotomia tra il reale e l’ideale. Così seguendo la mia vena creativa avrei potuto seguire me stessa e donare me stessa. Sono fotografa, pittrice e scrivo, con la relatività del caso. Sono giunta allo scrivere la mia vita in compagnia della depressione bipolare per molti motivi. Il primo è che a 51 anni mi sono guardata, non allo specchio e mi sono chiesta quale sarebbe stato il modo , a questo punto per accertarmi di essere e rimanere coerente. Ho pensato così di parlare della unica costante della mia vita, la depressione bipolare, e di farlo senza filtri, con dignità e compassione. Con competenza medica, con la certezza di essere preparata a parlarne, quindi con la sicurezza di dire il vero, senza comunque arrogarmi nessun diritto (diritto di avere ragione, diritto di avere i rimedi, diritto di essere indiscutibile…) E’ la prova che dovevo superare Per dare un senso. Ho scelto la scrittura perchè negli ultimi anni è la forma espressiva , per me, meno dolorosa. L’ho fatto molto per aiutare chi ne patisce, le persone che vivono accanto a cari con questa patologia. Non voglio che vi sia isolamento o ghettizzazione o paura od approssimazioni su questo argomento. Quando è così, e lo è , è una sconfitta per l’essere degli umani.
Si può definire questo tuo primo lavoro una sorta di lettera aperta al lettore?
Sì, credo di sì. Ci metto la mia faccia e la mia esperienza, senza remore e con molta dignità. Ed il messaggio è volitivo, positivo, di lotta e vorrei arrivasse alle persone come me, per essere di aiuto. Qualcuno capirà altri magari mi additeranno. E’ in conto. Lo considero un esame in primis per me , ma anche per altri.
Ci parli un po’ di te, dei tuoi sogni, delle tue aspettative a breve?
La dimensione del sogno era una dimensione giovanile. Non sogno ad occhi aperti volutamente. Posso avere dei progetti, magari, ma partendo dal presupposto che l’esperienza mi conferma quanto sia illusorio l’agire. Posso fare un’azione ma la reazione ha troppe incognite. Mi piacerebbe che quanto da me scritto avesse un seguito, pulito, onesto ed utile. Se anche solo una persona trovasse uno spiraglio avvicinandosi al mio scritto,allora sarei emozionata come essere umano, di avere avuto significato nella vita di un altro essere umano. Vorrei un seguito affinché questo argomento possa trovare risposte e soluzioni.
Il tuo libro d’esordio si intitola “Come farfalle sull’acqua” edito da Letteratura Alternativa Edizioni. Credi che sia importante la simbiosi tra autore ed editore? Quale la tua esperienza con la tua Casa Editrice?
Grazie per la tua disponibilità, rimandiamo i lettori al tuo link in pre-ordine
https://letteraturaalternativa.it/shop/storie-di-donne/come-farfalle-sullacqua-monica-tedeschi/