… Anna
Aveva un talismano tra i sorrisi
lunghi capelli neri
ciglia oblique a solfeggiare l’aria.
Sognava tanto seduta sui gradini cocenti, nei pomeriggi assolati d’estate, lì nel suo quartiere, in una
piccolissima cittadina di provincia e si perdeva nei libri che ogni libro incominciato era un viaggio alla
ricerca di luoghi e sentimenti che pensava non le sarebbero mai appartenuti.
Svogliava visioni, beveva stupore e tenerezza, amava scrivere, e spesso indossava maschere costruite
all’occasione , ne aveva una per ognuno.
Una per la famiglia, “Annaaaaa smettila di stare tra le nuvole!” Le urlavano, così aveva imparato a essere più presente in casa e a rispettare le regole, ad essere ciò che gli altri si aspettavano da lei.
Una maschera per gli amici, era ciò che loro volevano a sua insaputa, e tutto aveva cominciato ad andar bene; una per la scuola, una per difendersi dalle persone che la vedevano troppo assorta nei suoi pensieri. Anna, adolescenza spaurita nascondeva i sogni dentro il blu del cielo quando stanca di leggere si riposava allungandosi sopra il caldo del marmo a guardare fissa stracci di nuvole e il rosa tenue della sera.
Aveva pensieri in odore di fragole annaffiate, di sospiri sul tempo, nel meriggio drappeggiato da insolite sensazioni.
A sera si spegneva con il vocio e il rumore della vita intorno e tornava a casa e le sue storie si animavano
ancora nei pensieri.
Ciocche di buio nel cuore e l’anima a trattenere i sogni.
Aveva passioni dentro Anna.
Tutto era dentro, parole che si affacciavano, bisbigliavano, consolavano, ferivano a volte, la sua mente e
fuori nascondeva, conservava, custodiva. Il suo mondo era fatto d’orgoglio e frastuoni di marmo scolpito da assenze.
Forse il destino assegna a ognuno un suo compito, forse non esiste il destino che il tempo va e perde il senso del ritorno. Spesso si era domandata quale fosse il suo, quando tutto sembrava cancellare la sua vita (sua madre era spesso malata, e questo la rattristava, la faceva perdere) ed era inverno presto.
Le chiedevano cosa volesse fare da grande, ma il tempo cammina con scarpe slacciate a volte inciampa.
Anna non lo sapeva …
Oggi quella bambina è cresciuta e ancora non lo sa e ancora, taciturna si conforta mescolando i colori fino a sera scrivendo poesie, ha sempre un’altra estate e un cielo da guardare che ingoia nel sorriso e un talismano nello sguardo a illuminarle il volto.
Autore di “Dove nevicano le viole” Annamaria Scopa