Il titolo della silloge è frutto di passaggi coatti che hanno segnato la mia vita, periodi che hanno scandito Lentamente ogni singola tappa ed ogni singola emozione della mia esistenza: le poesie sono state partorite tutte da emozioni vere, vissute, sentite dentro e poi esternate attraverso ogni singola sfumatura le abbia solleticate. Il titolo rispecchia tutte quelle situazioni in cui sei costretto a fare delle cose mentre ne vorresti fare delle altre.. Con la testa confusa e le mani inerti.
Dove hai concepito le poesie raccolte nella tua silloge e quando? Vorremmo sapere se ci sono stati dei momenti precisi che ti hanno ispirato?
Le ho concepite nel corso degli anni seguendo sempre le emozioni e lasciandomi ispirare da queste.
Non ci sono momenti particolari: sono una persona sensibile e il bello delle poesie è proprio questo, lasciar partire la penna lasciando libero spazio ad ogni sensazione che può portarti ad elaborare…fantasticando ma tenendo sempre fede a quello che si prova dentro.
Come consideri la scrittura, come un bisogno o come un manifestare le proprie emozioni?
Considero la scrittura entrambe le cose, per me è un bisogno quotidiano soprattutto nei momenti negativi…è l’unico modo per esprimermi al meglio è quello appunto di scrivere.
Manifestare le proprie emozioni è la cosa più bella che possa esistere e sono grato a questa passione che è nata fin da quando sono piccolino. Amavo scrivere e lo amo tutt’ora… Per me è una sorta di anti stress.
In questo momento stai scrivendo qualcosa? Ce ne parli?
Sì in questo mento sto scrivendo, a dire il vero è già un paio di anni che sto lavorando ad un progetto personale: una falsa autobiografia in cui ho romanzato e NON momenti della mia vita. Questa volta si tratta di un libro vero e proprio sul quale sto buttando anima e corpo con la speranza presto di potergli dare finalmente vita e nome a questa mia nuova creatura.
Grazie per la tua disponibilità. Rimandiamo i lettori al tuo link
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